Siamo davvero lieti di comunicarvi che da oggi parte la campagna pubblicitaria antispecista personalizzata “Chi mangi oggi?” in pieno centro a Pordenone per tutto il periodo delle festività, mediante l’esposizione di una serie di cartelloni formato 6 metri x 3 metri affissi in appositi spazi comunali. Il tutto a cura e grazie ad un’idea dell’associazione Animalisti Friuli Venezia Giulia che ringraziamo di cuore.
Di seguito una foto di uno dei cartelloni affissi e la comunicazione di Animalisti Friuli Venezia Giulia.
Fonte: http://animalistifvg.blogspot.it/2012/12/campagna-chi-mangi-oggi-dal-17-dicembre.html
DOMENICA 16 DICEMBRE 2012
CAMPAGNA “CHI MANGI OGGI”, DAL 17 DICEMBRE A PORDENONE
Nel mondo, ogni giorno, miliardi di animali sono allevati, sfruttati e uccisi per il consumo umano.
Eppure tutto questo è spesso invisibile agli occhi dell’opinione pubblica.
L’invisibilità è resa tale da un sistema che, agendo attraverso i mass media, ci vende una realtà rassicurante e patinata dove gli animali giocano il ruolo di comparse.
La pubblicità, che sempre più scandisce le nostre vite, guidando per mano scelte che spesso hanno profonde implicazioni morali ed etiche, si serve di una serie di stereotipi per rappresentare la sfera animale, tenendola a distanza di sicurezza da quella umana.
Ci viene così insegnato a pensare agli animali come a figure astratte, stilizzate, esseri gioiosi di offrirci la loro carne, le loro uova, il loro latte.
Nella rappresentazione che ne viene fatta, così come nell’immaginario collettivo, essi sono sempre liberi e godono di una vita appagante: il maiale raffigurato nella pubblicità del salumificio è un maiale felice, così come sono felici la mucca che ci dona il latte o la gallina della nota azienda avicola che, sorridente, ci fa l’occhiolino sulla confezione di uova.
Queste immagini così rassicuranti contribuiscono a rendere remoto e inaccessibile alle nostre coscienze il vero mondo che abbiamo costruito per gli animali, fatto di allevamenti e di quelle catene di smontaggio che sono i mattatoi e le fabbriche di produzione di carne.
In un contesto come questo, nel quale la sofferenza degli animali non è mai rappresentata, abbiamo voluto provare ad abbattere un muro di silenzio, proponendo qualcosa di alternativo a questa “normalità” con una campagna pubblicitaria diversa dal solito.
Così nasce “CHI mangi oggi”, una campagna antispecista che si pone l’obiettivo di scuotere le coscienze attraverso un’immagine emblematica e inusuale che, spostando l’attenzione dalla specie animale a quella umana, ci ricorda che la morte, il dolore e la sofferenza sono uguali per tutte le specie e che rivendicare la superiorità della società umana sul mondo animale equivale a legittimare la sopraffazione del più forte sul più debole.
Nonostante ciò che ci è stato insegnato ad accettare come dato di fatto, gli animali non sono oggetti di cui poter disporre a nostro vantaggio e piacimento;
essi sono qualcuno, non qualcosa.
La campagna “CHI mangi oggi”, ideata da CA-Campagne per gli Animali e promossa a Pordenone da Animalisti FVG, sarà presente in questi giorni con un’affissione di grandi dimensioni situata in pieno centro città (Via Oberdan).
Bellissimo! Bravi!
Ciao Francesca, grazie per il tuo appoggio
ma vergognatevi!!!!!al di la del fatto che essere vegano per me è sinonimo di ignoranza perchè sostenete delle idee che non poggiano su un minimo senso logico, sostenendo per di più cose fasulle….essere vegano è una cosa che danneggia il nostro organismo… è la natura stessa che vuol si che noi ci nutriamo anche di carne, pesce tutte cose che aiutano il nostro organismo…di conseguenza se voi volete far questa scelta di vita fatela e nessuno vi dirà nulla ma divulgarla così è troppo…e mettere un’immagine del genere è una vergogna impressionante!!!! metterei la faccia di vostro figlio in quella foto e poi vorrei vedere se capite l’effetto che fa….in più un animale è un ANIMALE!!! non un essere umano…fossi in voi andrei in africa a dire a un leone di non sfruttare una gazzella per mangiarla…!!
Ciao Roberta,
E’ chiaro che tu ti cibi di carne, e se questi sono i risultati forse qualche senso logico il veganismo ce l’ha.
PS: pare incredibile ma i biologi da un considerevole periodo di tempo hanno scoperto ed accettato che pure noi Umani siamo Animali…
Roberta,il manifesto è per far riflettere umani europei non leoni africani. Cosa fanno i leoni – che per di più non sanno nemmeno leggere – non ci riguarda.
Cordiali saluti. Luisa
Credo fermamente che un elevazione di coscienza sia necessaria. Mangiare carne non è solo immorale (i precetti morali sono soggettivi, per cui immagino che chi pensa che “gli animali sono animali” ritiene legittimo che ci si cibi di cani e gatti…), è insostenibile. Il 45% della carne prodotta in Europa finisce nella spazzatura per asservire logiche commerciali che nulla hanno a che vedere con il “benessere” del nostro organismo e dell’ambiente in cui viviamo. Perché? Per chi? Ritroviamo la bussola per favore, altrimenti ci perderemo presto.
Allora approvo queste iniziative, queste SANE provocazioni.
Francesco
Grazie Francesco per il tuo interessante commento.
L’iniziativa in questione vuole turbare e far riflettere, ripensare finalmente alla sofferenza animale partendo da un comune piano è l’unica via possibile per porre fine a questa enorme ingiustizia che non ha alcuna giustificazione.
Se posso permettermi di dare la mia opinione.. Credo che il manifesto sia forte al punto giusto. Nel senso che deve un attimo scioccare, altrimenti non induce alla riflessione. Ma quello che non mi piace è la frase “diventa vegan”. Suona come un’imposizione più che come un suggerimento. Già è difficile far capire, anzi sentire (nel senso di “feeling”, empaticamente intendo) alle persone tutto questo. Già la nostra scelta alimentare è ampiamente criticata, a prescindere, anche da chi non ne sa una ceppa. Sarebbe forse più comunicativa una formula del tipo ” tu puoi” (ma non devi), “tu hai la possibilità di etc”. Avere il potere di, la responsabilità di certe scelte. Questo deve essere il messaggio. Il verbo “potere” , nei suoi tanti significati, credo arriverebbe di più. E induce ad una maggiore riflessione. È importante il modo con cui vogliamo spiegare le nostre ragioni, può cambiare la percezione del messaggio…
per Claudia: un colosso industriale scrive su tutti i suoi cartelli ” drink coca cola” . Il modo è formalmente imperativo, perchè è ovvio che solo quello a cui può essere applicata una coercizione è reale. Pertanto l’apparente imperativo è un reale “invito” .
Si pensi che anche un cordiale “si accomodi” è , grammaticalmente, un imperativo. Idem per “diventa vegan” . Così la vedo io. ciao
Ciao Claudia,
Dal punto di vista della comunicazione la frase usata è perentoria ma neutra, nel senso che non abbiamo scritto “tu puoi diventare vegan” né “tu devi diventare vegan”, ma “diventa vegan”. Come dice Luisa è formalmente un imperativo, ma l’unico e vero imperativo a cui noi facciamo riferimento è quello morale, per il resto adottiamo le stesse tecniche pubblicitarie di chi vuole vendere un prodotto, ad eccezione del fatto che noi diciamo la verità e non corpriamo la realtà.
Il veganismo è criticato perché pone le persone di fronte alle proprie responsabilità, e noi non siamo stati abituati ad assumercele.
Bellissimo! Quando a Lecco?
Io e altri ragazzi del Coordinamento LAM stiamo da tempo preparando un’iniziativa europea antispecista dal nome CHIUDIAMO I MACELLI (STOP SLAUGHTERS), ma che al suo interno chiede in definitiva di arrivare a proibire l’uso degli animali in tutte le attività umane, almeno nei territori degli Stati membri. Quindi no allevamenti a fini alimentari, no ricerca e vivisezione, no circhi, no pellicce.
Per far arrivare la nostra voce abbiamo bisogno dell’aiuto di tutti. Qualsiasi aiuto è importante… per favore contattateci. Siamo in contatto con un europarlamentare che ci sta appoggiando e ci ha consigliato di essere prima compatti noi, trovare l’appoggio di tutte le associazioni italiane, poi passare a quelle francesi e tedesche, e di altri Paesi europei, poi creare manifesti ad hoc e partire con la raccolta di firme… Noi siamo pronti ad affrontare questa grande battaglia… e ce la faremo. Chi è con noi?