Chi mangi oggi? Nuovamente sotto censura

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Campagne per gli animali ha ricevuto oggi un fax contenente il pronunciamento del giurì dell’IAP (Istituto dell’Autodisciplina Pubblicitaria) sull’affissione della pubblicità antispecista “Chi mangi oggi?” sul territorio nazionale. Nel documento in estrema sintesi si rigettano tutte le istanze presentate dall’avv. Carlo Prisco che a nome di Associazione D’Idee Onlus si era opposto alla decisione dello IAP di censurare la pubblicità “Chi mangi oggi?” in  tutta Italia.
Per vostra comodità si ricorda che il “caso” è nato all’atto dell’affissione di un mega cartellone di sei metri per tre a Grosseto della pubblicità “Chi mangi oggi?” ad opera di Associazione D’Idee Onlus, potrete rileggere il tutto a questo indirizzo: www.campagneperglianimali.org/web/tentativo-di-censura-del-mega-cartellone-antispecista-a-grosseto

Ciò che è importante sottolineare è la ferma convinzione da parte del giurì IAP di censurare una pubblicità che offende e sconcerta perché raffigura un bambolotto di plastica dalle fattezze di un neonato umano fatto a pezzi.
Queste cose non dovrebbero essere viste, potrebbero turbare il sentimento delle persone umane, causare incubi notturni ai minori… insomma sono vergognose.
Meno male che esiste l’IAP a difenderci dalle brutture del mondo!

Ma siamo solo noi gli unici malfattori del panorama pubblicitario italiano? Chiediamo pubblicamente a voi lettrici e lettori di inviarci via email segnalazioni di pubblicità che vi turbano e che non rispettano i vostri sentimenti o i sentimenti dei minori, in modo da creare una raccolta da spedire al giurì ipersensibile IAP.

Scrivete pure a: info@campagneperglianimali.org

7 pensieri su “Chi mangi oggi? Nuovamente sotto censura

  1. Beh questo gran giurì va avanti a mazzette a quanto pare! Altrimenti andrebbero censurate molte delle porcate che si vedono in giro.

    Ottimo spunto Luisa!

  2. Grazie Luisa per l’interessante link.
    Leo è chiaro che il giurì adotta due pesi e due misure

  3. Allucinante. Siamo nel dominio del surreale.
    Si tratta di censura per impedire di mettere in discussione il paradigma culturale specista.
    C’è qualcosa che si puo’ fare, legalmente o meno, per forzare questo “blocco” ?

  4. Caro Marco,

    Legalmente si può ricorrere nuovamente, ma ci sono due elementi da considerare:

    1) abbiamo a che fare con una giuria di parte e antropocentrica
    2) non ci si dovrebbe sottoporre al giudizio di una giuria che è un’emanazione di un istituto di autocontrollo a cui non abbiamo mai aderito, si tratta pertanto di una giuria che non riconosciamo.

  5. Non credo valga la pena di ricorrere. I presupposti della decisione rimarranno comunque gli stessi.
    Secondo me bisogna forzare il blocco usando metodi di esposizione del cartellone che non siano sottoposti al controllo di questi buffoni. Oppure pensavo ai teloni che coprono le case durante le pulizie delle facciate?
    Oppure si potrebbe scegliere una strada giudiziaria che faccia decidere ad un giudice se campagneperglianimali deve essere effettivamente sottoposto al giudizio dell’autodisciplina pubblicitaria.

  6. Ciao Marco,

    Ottima idea quella dei teloni che coprono le case durante i lavori.
    In effetti il ricorso iniziale non è stato fatto come Ca dato che non riconosciamo l’autorità del giurì in questione, ma da Associazione D’Idee Onlus. La “strada giudiziaria” che tu proponi è sicuramente una delle opzioni, ma ancora una volta ci si sottoporrebbe a un giudizio dda parte di un’istituzione che non riconosce le nostre istanze antispeciste, ma che giudica secondo canoni che noi per ovvi motivi rifiutiamo. Quindi il senso non cambierebbe.

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